ISEE A RISCHIO DEFAULT, MANCANO RISORSE
I dati parlano chiaro, la richiesta dell’Assegno Unico ha determinato una prevedibilissima impennata delle richieste di ISEE, ad oggi si registra un incremento di circa il 42% rispetto allo scorso anno e la forbice è destinata a crescere ulteriormente.
Se gli scorsi anni si arrivava alla fine dell’anno con le risorse al lumicino quest’anno si può, con certezza presagire che i 122 milioni di euro stanziati siano già terminati.
Siamo all’ennesimo errore (??) di valutazione, risorse insufficienti, taglio ai compensi, il sistema dell’assistenza fiscale è in grande difficoltà, e chi vi dovrebbe provvedere continua ad essere sordo ai richiami di un sistema ormai alle corde, così facendo si possono alimentare comportamenti illegittimi che rischiano di far saltare la credibilità di un intero comparto, che diffusamente sul territorio nazionale produce reddito e lavoro.
I Caf ed i cittadini incolpevoli dovranno fare i conti con una serie di inefficienze e ritardi, basti pensare al rinvio della partenza della campagna fiscale 2022, questo per dare spazio ai bonus, il 23 maggio, mai così in là (!).
Questo gap è destinato a causare una corsa frenetica alla presentazione del modello 730 per cercare di poter avere il rimborso fiscale entro il mese di luglio, il sistema è talmente al limite che basta una piccola variabile a generare difficoltà che non si è preparati a fronteggiare.
Fretta, incertezze, inefficienza, dubbi, tutti elementi questi, che minano dal profondo il rapporto fra cittadino e P.A.. Letture superficiali e di parte, portano a considerare che l’incrinatura del rapporti fra cittadini e Pubblica Amministrazione possa rappresentare il substrato sul quale il sistema dei CAF costruirebbe i propri successi in competizione con l’Agenzia delle Entrate, soprattutto con riferimento alla precompilata; questo non è vero almeno per due ordini di motivi: primo, il vantaggio del sistema CAF non si fonda sulle inefficienze dell’Agenzia ma piuttosto sull’efficienza del sistema stesso e su caratteristiche di prossimità con l’utenza che l’Agenzia non potrà mai vantare e ulteriore aspetto, siamo cittadini anche noi, per questo non possiamo augurarci l’inadeguatezza del sistema pubblico, ne soffriremmo come e più degli altri, basti come esempio l’assurda questione dei tagli ai compensi, anch’essa figlia di un reiterato errore di valutazione (?).
Ipotizzare l’esaurimento delle risorse Isee vuol dire essere realisti, immaginare perciò un “default” per il mese di giugno, in concomitanza, con l’inevitabile picco di richieste ISEE coincidente con il termine ultimo per avere garantiti i diritti all’assegno unico anche per i periodi arretrati, significa rischiare anche lo stallo delle prestazioni di Welfare locali come asili nido, mense scolastiche, servizi socio-sanitari domiciliari e residenziali.
Giovanni Angileri a nome della Consulta Nazionale dei CAF ha dichiarato che quando sarà confermata la sospensione della convenzione in essere fra CAF e Inps a causa dell’esaurimento delle risorse, ai CAF non resterà che fermarsi. A quel punto la parola passerà ai cittadini che si troveranno difronte alla difficile scelta di rinunciare all’Isee oppure dovranno richiederla a pagamento.
Rispetto al prezzo da praticare si possono solo fare delle ipotesi, la misura si attesterebbe fra i 20 – 25 euro, è altresì evidente che la Consulta potrà al massimo fornire indirizzi, questo significa che sul territorio potranno verificarsi situazioni assolutamente differenti e dunque costi che potrebbe uscire fuori controllo.
Perciò se il governo non interviene immediatamente a rifinanziare la misura, accadrà che nel momento in cui il cittadino si dovrà confrontare con la spesa fiscale della dichiarazione dei redditi, sarà allo stesso tempo “costretto” a pagare per una pratica Isee, a quel punto, tirare la croce addosso ai CAF sarebbe non solo ingiusto ma assolutamente irresponsabile.