POSSIBILE PROROGA PER UNIFAMILIARI
il comma 8-bis, dell’articolo 119 del decreto Rilancio n. 119/2020 prevede che possono essere prorogati alla fine dell’anno i lavori realizzati su unità unifamiliari cui alla data del 30 del mese di giugno sono stati completati lavori per almeno il 30% del totale.
Questa scadenza ora, viene valutata come inidonea a permettere un giusto utilizzo delle disposizioni agevolative, i motivi possono essere i più disparati e tutti ugualmente veritieri.
Si va dalle modifiche delle disposizioni relative alle cessioni e le inevitabili conseguenze in ordine alla difficoltà di allocare i crediti, senza dimenticare l’aumento dei prezzi causato dal caro energia che ha portato al rialzo delle quotazioni dei materiali e dei servizi connessi, ma anche le difficoltà al reperimento delle materie legato per un verso all’impatto avuto sulla logistica dall’aumento dei costi energetici e per l’altro dalla difficoltà di reperimento degli stessi a causa della crisi Ucraina.
Per ultimi poi, i ritardi causati dall’emanazione tardiva del decreto MITE sul nuovo prezzario, che ha comportato per i tecnici la necessità di rivedere le asseverazioni, e le problematiche dovute al caro dei materiali di cui si è scritto prima.
Insomma, tanta roba, al punto da spingere i diversi gruppi parlamentari a chiedere una congrua proroga dei termini per il raggiungimento della prevista quota del 30% dei lavori.
Sarà perciò necessario attendere il varo del DEF 2022, per verificare la compatibilità delle previsioni inserite, con la reiterata ipotesi di proroga dei termini del 30 giugno per il richiamato completamento del 30% dei lavori per le abitazioni di tipo unifamiliare.
Solo per fornire un quadro d’insieme si ricordano le altre scadenze relative al superbonus.
- Per i lavori effettuati da condomini e persone fisiche su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate il superbonus spetta fino al 31 dicembre 2023.
- Per gli stessi soggetti e medesimi lavori eseguiti nel 2024 la detrazione spettante scende al 70 per cento, mentre per gli interventi effettuati entro il 31 dicembre 2025 il superbonus è ulteriormente ridotto al 65 per cento.