IL MODELLO 730/23 AI NASTRI DI PARTENZA (1)
Possiamo tranquillamente affermare che con il 06 febbraio ha preso ufficialmente il via la campagna fiscale 2023.
Il 6 febbraio infatti, l’Agenzia delle Entrate, ha licenziato il provvedimento n. 34545/2023 con il quale ha approvato i modelli e le relative istruzioni per la compilazione del modello 730/23.
Le nostre sedi stavano scaldando i loro motori già da un pezzo.
I motivi di impazienza sono tanti, ed afferiscono sia alla sfera tecnico professionale che a quella storico istituzionale, anche se non sono da dimenticare gli aspetti di tipo sociale.
Comincerei da questi ultimi. Finalmente le mascherine sono volate via quasi del tutto, le FFP2 hanno lasciato il posto alle maschere della Venezia Carnascialesca, abbiamo cominciato a ritrovarci, lo abbiamo fatto già nelle celebrazioni dei 50 anni di MCL. Ci siamo lentamente risvegliati dal terribile letargo pandemico, i fantasmi del Covid anche se ancora presenti, proiettano ombre sempre più flebili sulla nostra vita, tutto questo, preclude ad una campagna fiscale da vivere in una dimensione assai vicina alla normalità, permettendoci di esercitare quel desiderio di prossimità che da sempre è stato il nostro “ingrediente segreto”, un servizio il nostro, prossimo per definizione, che non si è snaturato neppure nel buio della pandemia.
Di nuovo con la gente e fra la gente, questo da sempre è il proscenio che più amiamo e che più ci appartiene.
Arrivando poi alla dimensione storica ed istituzionale come non ricordare che il 2023 è l’anno in cui il CAF compirà i suoi primi 30 anni di servizio, un’eredità che oggi siamo chiamati a sostenere, in un impegno che riguarda tutti nessuno escluso. Se è vero che il CAF è la summa di tutti coloro che vi partecipano, tutti dovranno contribuire a sostenerlo e celebrarlo, questo assioma mi consente di scrivere che sarà la festa di tutti, perché senza l’apporto della più piccola fra le sedi, oggi non saremmo quello che siamo, ma soprattutto, non avremo garanzia di poter essere molto di più nel futuro, perché solo su questo ci si deve confrontare.
Venendo ora agli aspetti tecnico professionali, la domanda delle cento pistole (per i curiosi chiarisco che per pistole non si intendono le armi da fuoco, ma piuttosto come nel passato erano chiamate le monete d’oro) è la solita, ci sono novità?
La risposta è, non sono cambiate le regole e i termini di presentazione del modello (precompilato o ordinario), ma lo stesso non può dirsi per i calcoli delle imposte dovute o a credito in quanto risentono delle tante novità fiscali che si sono registrate nel 2022, basti pensare alle nuove aliquote irpef ed alle nuove detrazioni per carichi familiari e detrazioni da lavoro.
Concluderei questa prima parte dell’articolo sul 730/23 proponendo le scadenze visto che sono quelle che hanno subito minori stravolgimenti e sono:
- 15 giugno 2023, per le dichiarazioni presentate dal contribuente al CAF entro il 31 maggio 2023;
- 29 giugno 2023, per le dichiarazioni presentate dal contribuente al CAF dal 1° al 20 giugno 2023;
- 24 luglio 2023 (il 23 cade di domenica), per le dichiarazioni presentate dal contribuente al CAF dal 21 giugno 2021 al 15 luglio 2023;
- 15 settembre 2023, per le dichiarazioni presentate dal contribuente al CAF dal 16 luglio 2023 al 31 agosto 2023;
- 2 ottobre 2023 (il 30 settembre cade di sabato), per le dichiarazioni presentate dal contribuente al CAF dal 1° al 30 settembre 2023.
Come lo scorso anno per la presentazione, il contribuente può servirsi della dichiarazione precompilata che può inviare direttamente o delegando un CAF o professionista.
La dichiarazione precompilata può essere come in passato inviata con o senza modifiche.
Anche per l’anno 2023 rimane comunque valida la modalità di presentazione del modello compilato in modo “ordinario”.
Modalità, che fino ad oggi, ha rappresentato l’opportunità più utile ai contribuenti visto che continua ad essere quella maggiormente opzionata, anche se, va detto, il sistema della precompilata continua nel suo inesorabile percorso di miglioramento ed efficientamento, questo ci porta a supporre che in un futuro non lontanissimo potrà essere la modalità principale.
I CAF non serviranno più? Niente di più falso, non lo dico io, lo dicono le analisi della Consulta Nazionale dei CAF.
Dobbiamo per prima cosa migliorarci, poi servirà esplorare nuovi settori, nuovi ambiti di azione, proponendoci al cittadino con un servizio che lo possa accogliere a 360 gradi, fornendo soluzioni alle diverse esigenze.
La sede CAF del futuro sarà un HUB di servizi; nuovi, efficaci, connessi fra loro e con le diverse realtà sul territorio.
La sede sarà organizzata in funzione delle diverse esigenze locali in un rapporto da costruire sui cardini della sussidiarietà con le istituzioni locali e veicolato dal formidabile strumento di MCL, quale Rete Associativa Nazionale.
Il treno è ancora fermo in stazione, ma attenzione, tra i fumi di una sferragliante locomotiva, scorgo i contorni della sagoma del capotreno e vedo che ha il fischietto in mano; c’è chi è salito con i bagagli al seguito portando per mano altri compagni di viaggio, c’è chi è salito senza bagaglio pur di esserci e chi si appresta a farlo, il mio consiglio? Orecchie tese perché a breve sentirete gridare … “tutti in carrozza, si parte!”