IMU 2024
Stefano Ceci
Senza tornare sulla metafora fin troppo abusata della gabella sotto l’albero, , andrei direttamente al sodo della questione cioè, il saldo IMU 2024.
Due parole sulle riduzioni ed esimenti d’imposta le vorrei spendere.
In maniera telegrafica elencherò le diverse situazioni che sono generatrici di benefici fiscali, dalla semplice riduzione dell’imposta all’abolizione del gravame tributario.
Abitazione principale
Normativa di riferimento:
Art. 13, comma 2, D.L. n. 201/2011 (convertito con modificazioni in Legge n. 214/2011)
Legge n. 160/2019, art. 1, comma 739
Descrizione:
L’abitazione principale (esclusi gli immobili di lusso - categorie catastali A1, A8, A9) è esente dall’IMU.
Per abitazione principale si intende l'immobile in cui il contribuente e il suo nucleo familiare risiedono anagraficamente e dimorano abitualmente.
Operatività:
In caso di separazione legale o divorzio, l’esenzione spetta all’immobile assegnato dal giudice al coniuge residente.
In caso di nucleo familiare con residenze in due immobili diversi, l’esenzione si applica a un solo immobile.
Se l’immobile è in comproprietà tra coniugi, l’esenzione si applica interamente purché entrambi risiedano nell’immobile.
Se i coniugi risiedono nello stesso immobile la questione è chiara, forse è il caso di ritornare sulla circostanza tutt’altro che rara degli immobili abitazione principale dei coniugi allorquando non risiedono sotto lo stesso tetto.
La questione ha generato numerosi dibattiti, risolti in parte dagli interventi della Corte Costituzionale.
Questi provvedimenti hanno fornito chiarimenti sulla necessità di considerare le situazioni concrete delle famiglie, in particolare quando i coniugi abbiano residenze separate per cause giustificate.
Principio dell’unicità dell’abitazione principale
Normativa rilevante:
Art. 13, comma 2, D.L. n. 201/2011
Legge n. 160/2019, art. 1, comma 739
L’art. 13, comma 2, del D.L. n. 201/2011 prevede che l’esenzione dall’IMU per l’abitazione principale spetti a un solo immobile per nucleo familiare, anche se i componenti del nucleo risiedano in immobili diversi.
Sentenza della Corte Costituzionale n. 209/2022:
La Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 13, comma 2, nella parte in cui prevede l’esclusione dell’esenzione IMU per l’abitazione principale a uno dei coniugi che risiede e dimora in un immobile diverso situato in un altro Comune.
Motivazioni della Corte:
La normativa preesistente violava il principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione.
Non considerava adeguatamente le situazioni in cui la separazione delle residenze era dettata da esigenze lavorative, familiari o sanitarie.
Implicazioni:
A questo punto l’esenzione IMU può applicarsi a entrambi gli immobili se ciascun coniuge risiede e dimora abitualmente in un immobile diverso, anche se ubicati in Comuni differenti, purché tali residenze siano giustificate da valide ragioni.
Rimarrei nell’ambito della residenza dei coniugi per esplorare assieme a voi le diverse possibilità che la pratica professionale ci offre, fornendo degli spunti di riflessione in relazione alle diverse soluzioni che si vogliono prospettare e come la Consulta le ha nel tempo affrontate.
Abitazione familiare assegnata al coniuge in caso di separazione o divorzio
Normativa rilevante:
Art. 4, comma 12-quinquies, D.L. n. 16/2012
Circolare MEF n. 3/DF del 18 maggio 2012
L’abitazione principale assegnata al coniuge a seguito di separazione legale o divorzio è considerata abitazione principale esclusivamente per il coniuge assegnatario, anche se non è proprietario dell’immobile.
Sentenza della Corte Costituzionale n. 154/1999:
La Corte ha sancito che l’abitazione familiare assegnata a uno dei coniugi in sede di separazione o divorzio rappresenta una tutela dell’interesse del nucleo familiare e non può essere considerata come immobile “a disposizione” del coniuge proprietario.
Implicazioni operative:
L’IMU non è dovuta dal coniuge assegnatario se utilizza l’immobile come abitazione principale.
Il coniuge non assegnatario è esonerato dal pagamento in quanto l’immobile non è nella sua disponibilità.
Residenze dei coniugi in diversi Stati o all'estero
Sentenza della Corte Costituzionale n. 11/2023:
La Corte ha affrontato il caso di coniugi con residenze in Stati diversi e ha stabilito che l’esenzione può essere concessa solo se gli immobili sono destinati a uso abitativo principale in modo effettivo e continuativo.
Motivazioni:
La tutela del diritto all’abitazione non deve generare disparità a livello internazionale.
Ogni Comune deve verificare la reale abitabilità dell’immobile per garantire l’esenzione.
Immobili posseduti da anziani o disabili in RSA
Normativa di riferimento:
Legge n. 160/2019, art. 1, comma 741, lett. c)
Circolare MEF n. 1/DF del 18 marzo 2020
Descrizione:
Gli immobili posseduti da anziani o disabili ricoverati in istituti di cura a lungo termine (es. RSA) sono esenti dall’IMU, a condizione che l’immobile non sia locato.
Operatività:
- La non locazione dell’immobile deve essere attestata dal contribuente.
- L'esenzione si applica per l'intera durata del ricovero.
- Documentazione necessaria: certificato di ricovero e dichiarazione IMU.
Esenzione per immobili inagibili o inutilizzabili
Normativa di riferimento:
Art. 13, comma 3, D.L. n. 201/2011
Regolamenti comunali
Descrizione:
Gli immobili dichiarati inagibili o inutilizzabili e di fatto non utilizzati possono ottenere una riduzione del 50% dell’IMU. L’inagibilità deve essere causata da gravi carenze strutturali o da eventi calamitosi.
Operatività:
- La dichiarazione di inagibilità deve essere rilasciata da un tecnico abilitato o autocertificata dal contribuente, salvo diversa disposizione comunale.
- La riduzione decorre dalla data di presentazione della certificazione al Comune.
- L’inagibilità deve essere permanente o temporanea per un periodo definito.
Esenzione per immobili destinati a uso gratuito tra parenti
Normativa di riferimento:
Legge n. 160/2019, art. 1, comma 747
Regolamenti comunali
Descrizione:
Questa è un’altra di quelle esenzioni che ha fatto e continua a far discutere. Alcuni Comuni prevedono una riduzione o esenzione dell’IMU per immobili concessi in uso gratuito a parenti di primo grado (genitori-figli), a condizione che essi risiedano anagraficamente nell’immobile e lo utilizzino come abitazione principale.
Operatività:
- È necessario presentare un’apposita dichiarazione al Comune.
- L’immobile deve trovarsi nello stesso Comune di residenza del contribuente che concede l’uso gratuito.
Esenzione per terreni agricoli e fabbricati rurali strumentali
Normativa di riferimento:
Art. 1, comma 13, Legge n. 208/2015
Art. 9, D.L. n. 557/1993 (convertito con modificazioni in Legge n. 133/1994)
Descrizione:
I terreni agricoli posseduti e condotti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali iscritti nella gestione previdenziale INPS sono esenti dall’IMU. Sono altresì esenti i fabbricati rurali strumentali all’attività agricola.
Operatività:
- L’esenzione si applica automaticamente previa verifica della qualifica di coltivatore diretto o imprenditore agricolo.
- L’immobile deve essere classificato come rurale nel catasto edilizio urbano.
Esenzione per immobili in zone colpite da calamità naturali
Normativa di riferimento:
Art. 1, comma 751, Legge n. 160/2019
Decreti di emergenza nazionali o regionali
Descrizione:
Gli immobili inagibili a causa di calamità naturali possono essere esentati dall’IMU per il periodo di inutilizzabilità dichiarato dagli enti competenti.
Operatività:
- Presentare la documentazione comprovante l’inagibilità derivante dalla calamità (es. perizia tecnica, ordinanza sindacale).
- L’esenzione è temporanea e copre il periodo emergenziale dichiarato.
Riduzione del 50% per immobili storici e artistici
Normativa di riferimento:
Art. 13, comma 3, D.L. n. 201/2011
D.Lgs. n. 42/2004, Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio
Descrizione:
Gli immobili dichiarati di interesse storico o artistico ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004 beneficiano di una riduzione del 50% della base imponibile.
Operatività:
- L’immobile deve essere ufficialmente vincolato come bene culturale.
- La riduzione è automatica, previa verifica della documentazione catastale e della dichiarazione IMU.
Riduzione del 25% per immobili locati a canone concordato
Normativa di riferimento:
Art. 1, comma 760, Legge n. 160/2019
Descrizione:
Gli immobili locati a canone concordato, ai sensi della Legge n. 431/1998, beneficiano di una riduzione del 25% dell’imposta calcolata.
Operatività:
- È necessario che il contratto di locazione sia regolarmente registrato e che rientri negli accordi territoriali per i canoni concordati.
- Il locatore deve presentare apposita dichiarazione IMU al Comune.
- La riduzione si applica anche ai contratti transitori, purché stipulati nel rispetto degli accordi locali.
Riduzione del 50% per pensionati residenti all'estero (dal 2021)
Normativa:
Art. 1, comma 48, Legge n. 178/2020 (Legge di Bilancio 2021).
Descrizione:
Pensionati residenti all’estero iscritti all’AIRE beneficiano di una riduzione del 50% dell’IMU su un unico immobile posseduto in Italia.
Operatività:
- L’immobile non sia locato né utilizzato come abitazione secondaria.
- I pensionati siano titolari di una pensione erogata dallo Stato italiano o da istituzioni internazionali.
Riduzione del 37,5% per immobili in multiproprietà
Normativa:
Art. 1, comma 28, Legge n. 449/1997.
Descrizione:
Immobili in multiproprietà possono godere di una riduzione proporzionale legata alla quota effettivamente utilizzata dal contribuente.
Operatività:
Applicabile previa dimostrazione documentale.
Concludendo: ai fini della spettanza delle diverse esenzioni o riduzioni qui sommariamente presentate, occorrerà fare riferimento alle norme comunali rivolgendosi se del caso direttamente agli uffici tecnici. Sarà in ogni caso necessario presentare:
La dichiarazione IMU entro il 30 giugno dell’anno successivo al verificarsi delle specifiche condizioni qui richiamate, con riferimento alla tipologia di riduzione richiesta.
La documentazione necessaria:
Contratti, certificazioni catastali, autocertificazioni, o decreti ufficiali, a seconda del beneficio richiesto.
I Comuni hanno facoltà di verificare periodicamente, perciò anche in epoca successiva all’adozione dell’agevolazione, la permanenza oltre alla sussistenza delle condizioni per l’accesso ai benefici.