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Sotto la supervisione di un adulto si può fare e varia in funzione dell’età del minore
articolo di
Stefano Ceci
Mi è capitato recentemente che mi si chiedesse la possibilità per il minore di avere accesso allo SPID, per questo colgo l’occasione di un recente provvedimento dell’AGID per darne notizia.
In un’epoca governata dalle diverse declinazioni della rete, pare ovvio che già in tenera età l’utilizzo di taluni strumenti possa essere molto di più di una semplice possibilità, infatti, l’A.G.I.D. agenzia per l'identità digitale già a marzo 2022 con linee guida poi perfezionate nel mese di maggio ha previsto già dall’età di 5 anni la possibilità di avere una propria identità digitale, forse secondo alcuni non avremo ancora quella umana ma quella digitale, sicuramente si.
Le norme prevedono specifiche limitazioni dell’operatività dell’identità digitale, specificatamente viene previsto che i minori dai 5 a 13 anni possano utilizzare lo SPID soltanto sui servizi online erogati dagli istituti scolastici.
Questa possibilità è al momento in una fase sperimentale che cesserà il 30 giugno 2023, poi c’è un secondo limite che invece interessa la fascia di età dai 14 ai 17 anni per la quale si prevede che lo SPID possa essere utilizzato anche per altri servizi della pubblica amministrazione ad esempio:
- per accedere alle informazioni del proprio Fascicolo Sanitario Elettronico
- per visualizzare il saldo punti patente sul Portale dell’Automobilista ( solo per i ciclomotori)
- per l’iscrizione scolastica
Al di là dell’età e delle diverse possibilità riconosciute alle due fasce, l’elemento comune a tutte queste è che le azioni realizzate con lo SPID del minore risultano collegate allo SPID del genitore o tutore legale, allo scopo un codice di verifica (OTP) consentirà di stabilire il legame tra i due SPID.
Altro limite è, che ad oggi è possibile l’attribuzione dello SPID a un minore solo presso lo stesso provider dello SPID del genitore, ad esempio il genitore con Aruba il figlio sempre con Aruba.
Il protocollo prevede che ogni qualvolta il minore avrà accesso ad un servizio, il genitore riceverà una notifica e potrà verificare che sia tutto regolare: ai genitori la responsabilità di verificare che i figli facciano buon uso delle proprie credenziali.
Ma una volta raggiunti i 18 anni e maturata quindi la maggiore età, i figli potranno decidere se revocare l’identità digitale preesistente per aprirne una nuova, oppure potranno rinnovarla sapendo che i genitori si vedranno (ovviamente) in ogni caso estromessi dal controllo dell’identità stessa.
Si segnala che i diversi provider hanno messo a punto specifiche procedure in ogni caso caratterizzate dalla partecipazione del genitore in relazione ai già richiamati doveri di controllo, soprattutto in relazione agli effetti degli accessi presso i diversi uffici della Pubblica Amministrazione.
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Stefano Ceci
Dottore Commercialista iscritto all’ordine di Roma, Iscritto al Registro dei Revisori Contabili dal 1985 titolare di uno studio tributario e di consulenza aziendale. Componente Commissione area Tecnico Fiscale Consulta Nazionale dei CAF. Responsabile dell’Assistenza Fiscale del CAF MCL srl. Responsabile Ufficio Formazione CAF MCL srl. Ha maturato notevole esperienza nella gestione ed organizzazione degli Enti No Profit, componente del Tavolo Tecnico Legislativo in seno al Forum Nazionale del Terzo Settore, relatore alla Commissione Bilancio del Senato per le proposte di modifica Dlgs 117/17 , Componente Ufficio di Segreteria Fondi PNRR UE 2021-27 Forum Nazionale del Terzo Settore, collaborazioni con le commissioni terzo settore dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Roma ed Arezzo _ consulente amministrativo progetti ex/L. 383/00, consulente scientifico Commissione Riforma Terzo Settore – collaborazione con testate giornalistiche : CAF NEWS24 , Edizioni Traguardi Sociali, nel 2022 ha pubblicato: La Riforma del Terzo Settore – manuale pratico per le Associazioni di Promozione Sociale”