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FOCUS SULLA RIFORMA DELLA RISCOSSIONE (1/3)
Stefano Ceci
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FOCUS SULLA RIFORMA DELLA RISCOSSIONE (1/3)

Il Decreto Legislativo n. 110 del 29 luglio 2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 184 del 7 agosto 2024 ha profondamente riformato il sistema della riscossione.

Il filo rosso che unisce il progetto di riforma fiscale e la riforma della riscossione è il tentativo di rendere più efficiente ed efficace il sistema di riscossione nazionale, semplificando e razionalizzando le procedure di recupero dei crediti fiscali, attivando anche procedure finalizzate alla riduzione dell'arretrato delle cartelle esattoriali per migliorare la pianificazione annuale delle attività di riscossione dell'Agenzia delle entrate-Riscossione.

Da non dimenticare poi, la modifica delle condizioni di accesso ai piani di rateizzazione, con la progressiva estensione del numero massimo di rate concedibili e la semplificazione delle procedure amministrative e gli adempimenti connessi all'erogazione dei rimborsi fiscali.

Dalla lettura delle finalità emerge la volontà di un cambiamento di tipo epocale, facendo nostro un verso delle "Metamorfosi" di Ovidio: "Verum velle parum est" ed attingendo alla saggezza popolare potremmo dire “di buoni propositi sono lastricate le vie per l’inferno”.

Non è la buona fede del legislatore ad essere messa in discussione, quanto un sistema che comunque rimane difficile e farraginoso ma che soprattutto non tutela il cittadino / contribuente, il quale sempre più spesso è chiamato a difendersi da chi attenta alla sua incolumità fisica e patrimoniale e che, a causa delle diverse crisi: pandemiche, energetiche, umanitarie per effetto dei diversi conflitti ed ambientali, ora anche dallo Stato, sarebbe a dire (paradosso dei paradossi) da sé stesso rimanendo vittima incolpevole di una contraddizione circolare che non può trovare soluzione.

Al netto dei loop filosofici che prometto mettere da parte, la questione merita grande attenzione non solo per gli elementi di novità ma per l’introduzione di norme importanti, quali ad esempio il discarico automatico per le quote non riscosse dopo 5 anni, con lo scopo di ridurre progressivamente il magazzino dei crediti non riscossi da parte dell’AdER ed evitarne l’accumulo nel futuro.

A quest’ultimo aspetto il Vice Ministro Leo ha posto la massima attenzione comunicando nei giorni scorsi la costituzione di una commissione speciale prevista dal decreto legislativo di riforma della riscossione che viene descritta come una "special task force" o "ghostbusters delle cartelle", istituita con l'obiettivo di "disboscare" il magazzino della riscossione.

L'obiettivo principale di questa task force sembra essere quello di affrontare e potenzialmente ridurre l'enorme ammontare di debiti fiscali non riscossi, che Leo ha aggiornato a oltre 1.185 miliardi di euro.

Allo spirare del quinto anno, seminascosti fra la fitta boscaglia potremo tirare un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo? Direi di no, l’interesse pubblico viene garantito non estinguendo il debito ma piuttosto sarà la sola Agenzia Entrate e Riscossione a discaricarlo, a questo punto il debito tornerà nelle mani del creditore principale, quale Agenzia Entrate, Comuni ecc..ecc.. che potranno gestire direttamente la riscossione o come sempre più accade affidare la stessa a soggetti privati (assai efficienti), dunque il discarico interesserà esclusivamente il magazzino dell’Agenzia delle Entrate Riscossione ma il debito rimane (ovviamente) in piedi.

Ci sono poi delle condizioni che non permetteranno il discarico ad esempio:

  • nel caso sia sospesa la riscossione
  • nel caso siano pendenti procedure esecutive o concorsuali
  • nel caso siano in corso accordi di ristrutturazione del debito
  • nel caso di dilazioni di pagamento

È previsto infine anche un "discarico anticipato" per i casi di chiusura del fallimento/liquidazione giudiziale o assenza di beni aggredibili del debitore, ma ripeto questo non comporterà l’estinzione del debito.

Si segnala che il count-down per il discarico avrà inesorabilmente avvio con il giorno 01/01/2025, ciò porta a ritenere che i primi effetti di questo snellimento si avranno dal giorno 01/01/2030.

Nei prossimi interventi si analizzeranno gli altri provvedimenti contenuti nel D.Lgs. 110/24.

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Stefano Ceci

Stefano CeciStefano Ceci

Dottore Commercialista iscritto all’ordine di Roma, Iscritto al Registro dei Revisori Contabili dal 1985 titolare di uno studio tributario e di consulenza aziendale. Componente Commissione area Tecnico Fiscale Consulta Nazionale dei CAF. Responsabile dell’Assistenza Fiscale del CAF MCL srl. Responsabile Ufficio Formazione CAF MCL srl. Ha maturato notevole esperienza nella gestione ed organizzazione degli Enti No Profit, componente del Tavolo Tecnico Legislativo in seno al Forum Nazionale del Terzo Settore, relatore alla Commissione Bilancio del Senato per le proposte di modifica Dlgs 117/17 , Componente Ufficio di Segreteria Fondi PNRR UE 2021-27 Forum Nazionale del Terzo Settore, collaborazioni con le commissioni terzo settore dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Roma ed Arezzo _ consulente amministrativo progetti ex/L. 383/00, consulente scientifico Commissione Riforma Terzo Settore – collaborazione con testate giornalistiche : CAF NEWS24 , Edizioni Traguardi Sociali, nel 2022 ha pubblicato: La Riforma del Terzo Settore – manuale pratico per le Associazioni di Promozione Sociale”

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