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LA QUESTIONE DEL RISCATTO DI LAUREA E LA SUA PREVISIONE DI GRATUITA’
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LA QUESTIONE DEL RISCATTO DI LAUREA E LA SUA PREVISIONE DI GRATUITA’

Il riscatto degli anni di laurea è un argomento molto dibattuto ed all’origine di scelte spesso sofferte, perché minate dalla poca chiarezza nei processi informativi. Proviamo a fare un quadro riassuntivo delle diverse ipotesi di riscatto e di presentare la novellata proposta di gratuità.

Per prima cosa inquadriamo quali sono i corsi di studi che possono essere oggetto di riscatto previdenziale.

  1. diplomi universitari (corsi di durata non inferiore a due anni e non superiore a tre);
  2. diplomi di laurea (corsi di durata non inferiore a quattro anni e non superiore a sei);
  3. diplomi di specializzazione, che si conseguono successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni;
  4. dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge;
  5. laurea triennale, laurea specialistica e laurea magistrale;
  6. diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM).

Dal novero degli anni oggetto di riscatto sono ovviamente esclusi gli anni fuori corso.

E’ ulteriormente utile sapere che sarà possibile riscattare anche solo una parte e non l’intero corso di studi.

Il riscatto può essere suddiviso in due tipologie:

  1. ordinario
  2. agevolato

IL RISCATTO ORDINARIO: quando si ragiona sulla possibilità o meno di far ricorso al riscatto, il primo elemento da prendere in considerazione sarà, come è ovvio la misura del contributo da pagare. Giova ricordare che questo cambia in relazione alle norme che disciplinano la liquidazione della pensione in relazione al periodo preso a riferimento che sarà il sistema contributivo piuttosto che quello retributivo.

Se il periodo si colloca nel sistema contributivo, si utilizzerà il meccanismo del cosiddetto calcolo “a percentuale” con l’applicazione dell’aliquota contributiva di finanziamento in vigore alla data della presentazione della domanda nella gestione pensionistica ove incide il riscatto considerando come base di calcolo la retribuzione assoggettata a contribuzione nei 12 mesi meno remoti rispetto alla data della domanda, rapportata al periodo oggetto di riscatto.

Sul sito dell’INPS è riportato un utile esempio che riproponiamo: ipotizzando quattro anni di università, dal 2002 al 2006, nel Fondo pensione lavoratori dipendenti dell’Assicurazione generale obbligatoria e una retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi meno remoti pari a 32.170 euro, l’importo da pagare per riscattare quattro anni è pari a 42.464,40 euro (32.170 x 33% = 10.616 x 4 anni = 42.464,40).

La cifra da pagare sarà solo uno degli elementi da prendere in esame (sicuramente il più importante) però occorrerà sapere che il riscatto di laurea potrà essere rateizzato in un massimo di 120 rate mensili senza l’applicazione di interessi, a questo va aggiunta la possibilità della relativa deducibilità in sede di dichiarazione dei redditi.

Se invece il periodo si colloca all’interno del sistema retributivo, il calcolo è operato con il metodo della “riserva matematica”, per cui l’importo della somma da versare varia in rapporto a fattori quali l’età, il periodo da riscattare, il sesso, l’anzianità contributiva totale e le retribuzioni percepite negli ultimi anni.

Va poi ricordato che sarà possibile anche il riscatto da parte dei non lavoratori, con un costo convenzionale pari al prodotto dell’aliquota delle prestazioni pensionistiche dell’AGO (33%) per il livello minimo imponibile annuo degli artigiani e commercianti (circa 15.000 euro), per ogni anno di laurea, con un costo pari a circa 5.264 euro. In questo caso, l’onere è detraibile fiscalmente con aliquota del 19% per i genitori, se il richiedente non lavoratore è fiscalmente a loro carico.

IL RISCATTO AGEVOLATO: dal 2019 viene prevista anche la possibilità del riscatto della laurea agevolato, ma solo per i periodi che si collochino nel sistema contributivo della futura pensione. In seguito a successiva interpretazione, è stata poi prevista la possibilità di riscatto agevolato anche per corsi precedenti al 1996 a condizione che si scelga la liquidazione della pensione con il calcolo interamente contributivo.

Il costo più basse viene determinato in analogia con quanto per gli inoccupati nel riscatto ordinario ricalca dunque quanto abbiamo riportato in precedenza.

Viene determinato sulla base del minimale degli artigiani e commercianti nell’anno di presentazione della domanda e in base all’aliquota di computo delle prestazioni nel medesimo periodo nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD).

Anche il costo del riscatto agevolato può essere poi rateizzato in massimo 120 rate mensili ed è fiscalmente deducibile.

Al corpus dei diversi percorsi di studi riportati in apertura va poi aggiunta una ulteriore casistica evidenziata dall’INPS nel messaggio n. 1512 del 2022.

Nel documento si chiarisce che sono riscattabili anche i periodi di formazione valutati come credito formativo, benché extrauniversitari, quando valutati utili al completamento del corso di laurea prescelto e parte integrante dello stesso. In precedenza, era consentito il riscatto solo del periodo di formazione universitaria dei crediti formativi.

Per procedere al riscatto è bene chiarire che dovranno in ogni caso coesistere modo gli altri requisiti previsti dalla normativa e che non siano questi ultimi coperti da altra contribuzione, perciò uno dei sei casi evidenziati in apertura.

Anche Il numero complessivo degli anni da ammettere a riscatto è quello corrispondente alla durata del corso legale che ha dato luogo al conferimento del titolo universitario. Deve essere in ogni modo acquisita apposita attestazione dell’Università, dalla quale si rilevi l’esatto percorso universitario svolto e il riconoscimento dei pregressi periodi di formazione quali utili all’iscrizione ad anni successivi al primo del corso universitario prescelto.

Concludiamo questo escursus con quanto riportato in apertura. Infatti la Commissione Lavoro della Camera, nel proprio parere di merito sul Documento di Economia e Finanze, ha chiesto, rispettando il vincolo di bilancio, di considerare la possibilità di introdurre come misura pro-giovani il riscatto laurea gratuito.

Non è una novità, già rappresentata dal Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, aveva proposto di indirizzare il riscatto gratuito della laurea verso la pensione di garanzia per i giovani.

I motivi al di là dell’ovvia utilità pensionistica vanno individuati in criteri meritocratici atti a stimolare nei giovani l’irrobustimento del proprio bagaglio conoscitivo con il percorso universitario e compenserebbe chi resta di più tra i banchi di scuola rispetto all'ingresso nel mercato del lavoro.

Va evidenziato come in alcuni Paesi tale opportunità è già prevista, ad esempio, la Germania, in cui il riscatto gratuito è possibile anche per gli ultimi due anni delle scuole superiori.

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