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Chiarimenti sulle compensazioni
Stefano Ceci
/ Categories: Caf News 24, Speciali

Chiarimenti sulle compensazioni

In questi giorni sono nel pieno delle mie attività vaticinatorie per gli esiti delle compensazioni. Spesso mi interrogo e vengo a più riprese interrogato, sulle possibilità e modalità di compensazione delle imposte.

La compensazione è un istituto antico, nel tempo oggetto di scritture e riscritture che ne hanno profondamente deformato il profilo. Prima dell’articolo 17 del Dlgs n. 241/97, responsabile dell’averci fatto dono della compensazione più o meno come la conosciamo oggi, vigeva il principio del “solve et repetere” (per semplificare: intanto paga poi vediamo se c’è qualcosa da restituire) e le poche compensazioni possibili erano esclusivamente limitate a crediti / debiti tra imposte della stessa natura.

Oggi, a quasi trenta anni di distanza, l’istituto della compensazione è profondamente cambiato (complice la digitalizzazione delle procedure), ora per definire il perimetro della compensazione, possiamo asserire, che tutto ciò che trova allocazione all’interno del modello F24 potrà essere liberamente compensato.

L’assunto vagamente “Hippie” appena citato, porta con se un fardello di regole oggetto di puntuali e ricorrenti rivisitazioni, serviva arginare la marea di possibili “furbetti” che sulla scia della filosofia Hippie ed al grido di “Put flowers in your guns” avrebbero fatto sfaceli dei debiti vs crediti erariali.

Tutti soffriamo questa sorta di “peccato originale” che subdolamente ci aggredisce quando rileviamo la germinazione di un credito d’imposta, con un pensiero che prima timidamente si fa strada nella nostra mente e che, pian piano prendendo forma, proietta ombre sinistre sulle pagine del modello 730.

In questi momenti vi immagino intenti a sfogliare margherite con l’echeggiante richiesta: “si compensa .. non si compensa”, altri invece saranno intenti in calcoli di leonardesca memoria vergando linee dritte o traverse farneticando: “sarà compensazione verticale od orizzontale?”

Questo mio breve intervento pensato più per allentare la pressione del lavoro e per introdurci al meritato periodo di ferie, non vuole e non può essere un trattato sulle compensazioni, ma qualche piccolo consiglio proverò a darlo.

Il principale tabù, quando si parla di compensazioni è rappresentato dal limite dei 5.000 euro. Al cospetto dei 5.001,00 euro tutte le nostre certezze vacillano ed iniziamo ad interrogarci su come aggirare l’ostacolo.

Primo consiglio (potrà sembrare banale ma garantisco che non lo è), se è vero che 5.100,00 euro possono essere compensati solo dopo l’asseverazione è altrettanto vero che fino a 5.000,00 euro la compensazione è libera, perciò pur in presenza di un credito di oltre 5.000,00 non significa che lo si debba compensare per intero, si potrà comunque procedere alla compensazione fino al limite previsto.

Secondo consiglio,  il limite non deve essere assunto complessivamente, ma in relazione a ciascuna imposta, esempio: credito irpef 4.500,00 , credito cedolare secca 2.500,00 , somma dei crediti 7.000,00, sarà possibile la compensazione di tutti e due i crediti pur se di importo complessivo oltre i 5.000,00 euro? Certamente si, il limite va considerato relativamente ad una singola imposta, dal momento che nessuna delle due supera i 5.000,00 euro saranno compensabili i 7.000,00 senza asseverazione.

Terzo consiglio, in presenza di crediti superiori ai 5.000,00 euro non ci facciamo prendere dal panico, manteniamo la lucidità, anche i crediti superiori ai 5.000,00 euro possono essere compensati senza visto, basta che si proceda ad una compensazione verticale o interna, cioè imposta con imposta.

Quarto consiglio, nel caso si proceda all’asseverazione, la compensazione sarà immediatamente possibile? No, la compensazione sarà possibile solo dopo il ricorrere di due specifiche condizioni, la prima: che si spedisca la dichiarazione (perciò prima della scadenza ordinaria) la seconda, che siano trascorsi almeno dieci giorni dalla sua spedizione.

Quinto consiglio, più che un consiglio è una considerazione, nel caso la dichiarazione contenga più imposte, esempio irpef + cedolare secca, nel caso una di queste ecceda i 5.000,00 euro, l’asseverazione sarà per l’intera dichiarazione e non esclusivamente per i quadri che interessano la specifica imposta a credito.

Sesto consiglio, fate attenzione agli ISA, perché con un valore di affidabilità almeno 9, si accedono a specifici benefici premiali, consistenti tra l’altro, nell’esonero dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione di crediti di importo fino a 50.000,00 euro per le imposte dirette oppure 20.000,00 euro per un valore di affidabilità almeno pari ad 8. In questo caso, ci sarà solo l’esimente dall’obbligo di asseverazione, mentre la spedizione della dichiarazione rimane obbligatoria così come il rispetto del termine di 10 giorni.

Settimo consiglio, i crediti sottoposti al limite di 5.000,00 euro sono solo quelli che scaturiscono dalla elaborazione della dichiarazione dei redditi, altri crediti, ad esempio molti di quelli che ritroviamo nel quadro RU di redditi, sono fuori da questa determinazione e come tali fruibili a prescindere dal superamento o meno del limite.

Ottavo consiglio, questo riguarda i soggetti economici di più grandi dimensioni, infatti le aziende che si sono dotate di Collegio Sindacale o Revisore, in alternativa all’asseverazione del credito possono far firmare direttamente all’organo di controllo la dichiarazione per avere liberata l’utilizzabilità del credito a prescindere dal suo ammontare.

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Stefano Ceci

Stefano CeciStefano Ceci

Dottore Commercialista iscritto all’ordine di Roma, Iscritto al Registro dei Revisori Contabili dal 1985 titolare di uno studio tributario e di consulenza aziendale. Componente Commissione area Tecnico Fiscale Consulta Nazionale dei CAF. Responsabile dell’Assistenza Fiscale del CAF MCL srl. Responsabile Ufficio Formazione CAF MCL srl. Ha maturato notevole esperienza nella gestione ed organizzazione degli Enti No Profit, componente del Tavolo Tecnico Legislativo in seno al Forum Nazionale del Terzo Settore, relatore alla Commissione Bilancio del Senato per le proposte di modifica Dlgs 117/17 , Componente Ufficio di Segreteria Fondi PNRR UE 2021-27 Forum Nazionale del Terzo Settore, collaborazioni con le commissioni terzo settore dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Roma ed Arezzo _ consulente amministrativo progetti ex/L. 383/00, consulente scientifico Commissione Riforma Terzo Settore – collaborazione con testate giornalistiche : CAF NEWS24 , Edizioni Traguardi Sociali, nel 2022 ha pubblicato: La Riforma del Terzo Settore – manuale pratico per le Associazioni di Promozione Sociale”

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