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IL 28 SETTEMBRE SCADE IL TERMINE PER RAVVEDERE L’OMESSA DICHIARAZIONE IMU

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IL 28 SETTEMBRE SCADE IL TERMINE PER RAVVEDERE L’OMESSA DICHIARAZIONE IMU 4979 0

IN AGENDA IL TERMINE ULTIMO PER RAVVEDERE OMISSIONI 2021 E 2022

articolo di Stefano Ceci

Tutti coloro che avessero omesso la dichiarazione IMU hanno tempo fino al 28 settembre per trasmetterla ed usufruire dei benefici del ravvedimento.

Il termine è il 28 settembre in quanto l’originale scadenza era fissata al 30 giugno.

Auspico che non vi siano distratti che applicando la regola dei 90 giorni avessero già fissato il calendario al 30 di settembre, si parla di 90 giorni e non già di tre mesi, se ve ne fossero, auspico che si ravvedano per poi poter a loro volta, ravvedere il mancato adempimento.

Quest’anno la dichiarazione IMU presenta un’importante particolarità e cioè interesserà non solo l’anno 2022 ma anche il 2021.

L’anno è stato trascinato per effetto delle proroghe previste dal DL 198/22, sarà opportuno non mandare sprecata questa possibilità, che per l’occasione presenta una ghiotta duplice valenza.

Vediamo in quali casi è necessario inviare una dichiarazione IMU, non è infatti infrequente che tale obbligo sia disatteso, in quanto vi è la falsa convinzione che talune variazioni vengano acquisite in automatico dagli Enti Locali.

La dichiarazione va trasmessa entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui ha avuto inizio il possesso degli immobili oppure siano intervenute variazioni che rilevano ai fini del calcolo dell’imposta.

Per l’occupazione dell’immobile credo sia inutile soffermarsi, qualche spunto di riflessione invece ce lo offrono le variazioni rilavanti ai fini dell’obbligo dichiarativo, ad esempio nel caso di riduzioni dell’imposta.

Dovremo presentare la dichiarazione IMU anche in casi nei quali il presupposto alla riduzione sia stato deliberato dal Comune, ad esempio quanto esso stesso ne ha deliberato la variazione a seguito della modifica dei dati catastali, oppure nel caso in cui l’immobile fosse stato dichiarato inagibile , inabitabile od inutilizzabile come anche nel caso in cui l’immobile fosse stato destinato ad essere merce e non già solo sede per lo svolgimento di attività economica oppure bene patrimonio per l’azienda .

Sicuramente il Comune non ha invece notizia, del fatto che l’immobile sia stato oggetto di locazione finanziaria (leasing), oppure variazione della destinazione per renderlo abitazione principale.

Questo elenco non esaustivo ci da l’idea di quanto frequente sia l’obbligo alla presentazione della dichiarazione IMU in relazione a fatti che ne comportano la variazione dell’imposta che, si ricorda per essere pienamente operativi ai fini tributari, dovranno essere notificati nei termini prima ricordati al Comune di appartenenza.

Quest’anno la dichiarazione, deve essere presentata utilizzando l’apposito modello approvato con D.M. 29 luglio 2022.

La dichiarazione andrà presentata mediante consegna diretta oppure tramite raccomandata AR all’Ufficio tributi del Comune sul cui territorio insistono gli immobili dichiarati, se un immobile ricadesse nel territorio di due comuni limitrofi, la dichiarazione dovrà essere trasmessa a quello su cui insiste la parte prevalente.

La dichiarazione potrà comunque essere presentata anche telematicamente, tramite un intermediario telematico oppure tramite pec.

Tornando all’apertura e cioè al ravvedimento, ricorrendone i presupposti prima sommariamente elencati se non si fosse provveduto alla spedizione entro il giorno 30 del mese di giugno 2023, vi si potrà porre rimedio, con le medesime modalità entro il termine ultimo del 28 settembre 2023.

Il ravvedimento come sempre si perfeziona, con due presupposti:

  1. che la violazione non sia stata nel frattempo già contestata o che non siano iniziati accessi od ispezioni di cui il contribuente ne abbia notizia;
  2. che la dichiarazione sia stata presentata, ancorché con un ritardo non superiore a 90 giorni.

La sanzione per l’omessa presentazione della dichiarazione IMU, va dal 100 al 200 % dell’imposta dovuta e rideterminata secondo le variazioni nel frattempo operative, si ricorda che l’importo minimo dovuto non potrà mai essere inferiore ai 51 euro.

Al ricorrere di queste condizioni sarà possibile ravvedere la mancata presentazione versando una somma pari al 10% dell’imposta (1/10 del 100%) con un minimo di 5 euro (1/10 dell’imposta minima).

Sempre entro la stessa data ed alle medesime condizioni sarà possibile ravvedere non solo l’omessa presentazione della dichiarazione ma anche l’omesso versamento IMU 2023.

Sempre entro 90 giorni sarà anche possibile presentare dichiarazione rettificativa di denuncia infedele, applicando la sanzione del 5,55% della maggiore imposta scaturita dalla rettifica oltre interessi legali.

Il codice tributo da utilizzare nel modello F24 per il ravvedimento è 3924, da indicare nella “Sezione IMU ed altri tributi locali”.

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Stefano Ceci
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Stefano Ceci

Dottore Commercialista iscritto all’ordine di Roma, Iscritto al Registro dei Revisori Contabili dal 1985 titolare di uno studio tributario e di consulenza aziendale. Componente Commissione area Tecnico Fiscale Consulta Nazionale dei CAF. Responsabile dell’Assistenza Fiscale del CAF MCL srl. Responsabile Ufficio Formazione CAF MCL srl. Ha maturato notevole esperienza nella gestione ed organizzazione degli Enti No Profit, componente del Tavolo Tecnico Legislativo in seno al Forum Nazionale del Terzo Settore, relatore alla Commissione Bilancio del Senato per le proposte di modifica Dlgs 117/17 , Componente Ufficio di Segreteria Fondi PNRR UE 2021-27 Forum Nazionale del Terzo Settore, collaborazioni con le commissioni terzo settore dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Roma ed Arezzo _ consulente amministrativo progetti ex/L. 383/00, consulente scientifico Commissione Riforma Terzo Settore – collaborazione con testate giornalistiche : CAF NEWS24 , Edizioni Traguardi Sociali, nel 2022 ha pubblicato: La Riforma del Terzo Settore – manuale pratico per le Associazioni di Promozione Sociale”

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