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Il direttore generale dell'Abi, in audizione in commissione attività produttive della Camera sul credito del 110% ha riportato l’unanime istanza su due indicazioni prorogare e semplificare .
Perciò più tempo agli interventi edili super agevolati, possibilità fino al 2023 di programmare le opere e semplificare la burocrazia che finora sta legando l'avvio in pieno dell'operatività dello strumento.
L'Abi diventa principale supporter della cessione a terzi del credito maturato con il superbonus e, come detto, interviene sulla recente questione della classificabilità dei crediti di imposta per Eurostat: «Una volta ottenuta conferma dell'attuale orientamento in termini di statistica pubblica, ampliare il perimetro oggettivo dei bonus per cui è possibile esercitare l'opzione per lo sconto in fattura o la cessione ad altri soggetti, includendo da un lato quelli spettanti a fronte di interventi eseguiti prima del 2020, e dall'altro, altre tipologie agevolative ora escluse dall'opzione, come ad esempio il bonus 'mobili' ed il bonus 'verde».
Anche di recente il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti si era mosso a gran voce per sostenere le due medesime direttrici.
Pea Abi la filiera della cedibilità dei crediti di imposta si deve perfezionare introducendo la figura del creditore di ultima istanza «in grado di acquisire quei crediti che il beneficiario non riesce a compensare con i propri debiti fiscali: tale approccio contribuirebbe alla creazione ed al consolidamento di un efficiente mercato secondario», la figura del creditore di ultima istanza è una istituzione disposta a concedere credito quando nessun altro lo fa. Il ruolo, anche noto come assistenza di liquidità di emergenza (ingl. emergency liquidity assistance) , la funzione consiste nel garantire liquidità in condizioni di difficoltà sia all’intero sistema finanziario sia a singoli istituti bancari, quando essi non sono in grado di finanziarsi direttamente sul mercato. Dunque veicolato dal mercato finanziario, l’idea sarebbe di cucire addosso aqlle banche questo ruolo da svolgersi istituzionalmente, cioè di intervenire a sostegno del processo di trasformazione in liquidità dei crediti ceduti. Infatti ABI sostiene che lo scarso abbrivio del sistema delle cessioni sia principalmente dovuto per un verso alla eccessiva burocratizzazione delle procedure, solo alla fine del 2020 sono state definite le regole operative, invero ancora troppo complesse che ritardano considerevolmente l'avvio delle iniziative sul mercato (vedasi ad esempio le difficoltà legate alla definizione degli abusi) ma soprattutto alla necessità di trovare soggetti cessionari dei crediti d’imposta.
Solo in queste settimane il superbonus», ricorda Ance, « sta mostrando i primi risultati importanti, come testimonia il monitoraggio Enea-Mise: al 28 aprile 2021 risultano quasi 13mila interventi legati al superbonus per un ammontare di oltre 1,6 miliardi di euro, con un aumento di quattro volte, sia nel numero, sia nell'importo, rispetto alla prima rilevazione di inizio di febbraio».
Sulla proroga il coro è unanime nel richiedere quanto prima la fissazione del rinvio a fine 2023 per avere il tempo e il modo di programmare gli interventi, anche se la linea del ministero dell'economia e quella di Palazzo Chigi è di arrivare alla proroga con ogni probabilità in legge di bilancio 2023.
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